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TML Review 2016: 9. Australian Open, Verdasco vs Nadal. La disfatta di Melbourne

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Difficilmente una partita di primo turno entra nelle top 10 di fine stagione o nei migliori match all time, ma se è un 14 volte Slam ad essere protagonista (in negativo) allora non si può fare a meno di parlarne. Rafael Nadal si presenta a Melbourne dopo un’annata disastrosa in cui ha perso in tutti i suoi feudi che sembravano inviolabili come Barcellona, Monte Carlo e soprattutto il Roland Garros. Nell’ultimo Slam disputato era uscito in un’altra partita memorabile contro Fognini facendosi recuperare 2 set di vantaggio, ma nonostante tutto ad inizio stagione aveva dato qualche segno di ripresa arrivando in finale a Doha poi annichilito da Djokovic. “Perde da 2-3″ si diceva, ma da qui i 2-3, sono diventati 3-4 e saranno tanti a fine stagione.

Nadal è la testa di serie numero 5 e un sorteggio maledetto gli mette di fronte un unseeded molto tosto finito nelle retrovie per una travagliata stagione 2015. Peggiore avversario non poteva capitare per il maiorchino che nei primi turni degli Slam, tranne a Parigi, ha molto spesso faticato. I colpi potenti e piatti di Fernando Verdasco sono micidiali per un Nadal ormai brutta copia di se stesso e con un servizio che non rende al meglio. I dati sono chiari: non si può vincere un match se servi una prima con velocità massima di 200 km/h con una media di 180 km/h. No questions about this. Ma se il servizio latita è lo scambio lungo ad essere amico ed ecco che una partita che si doveva concludere in 3 comodi set si prolunga in una battaglia di più di 4 ore con continui capovolgimenti di fronte e sorprese sia in negativo che in positivo.

Si parte con Nadal al servizio e si intuisce subito che non sarà una passeggiata. Primo punto e primo gratuito. Un punto non dice nulla, ma i fanatics e i vecchi Rafafans erano abituati a contare sulle dita di una mano gli unforced invece qui sono il pane quotidiano. Rafa si riprende subito con un servizio vincente, ma un doppio fallo rimette in carreggiata Nando. Rafa si scuote e gioca molto profondo. Finalmente. E con un 1-2 micidiale, schema detti Kramer (cfr. Tommasi), chiude il primo gioco. La camera si sposta e illumina Nando che fin da subito fa patire quale canovaccio seguirà la sua partita: tiri potenti in ogni direzione che a volte possono essere piuma o a volte fero, tradotto: o vincenti o errori non forzati, non ci sono vie di mezzo. Non mancano i servizi vincenti. 2 e l”ultimo punto suscita un leggero dubbio in Nadal che chiama il falco, ma la sua palla è out e un challenge viene così sprecato.

Ancora Nadal è ben saldo al servizio, ma quando mette delle palle loffie dall’altra parte piovono comodini. Ne è testimonianza l’ottimo vincente di dritto in cross del 15-15 che sfodera Nando che però ancora non sfonda e altri 2 servizi vincenti consegnano il game al maiorchino. Nando è superiore al servizio, senza ombra di dubbio, e si permette anche un juego en blanco con un punto spettacolare con un recuperone di Nadal che si trasforma in un duello a rete, ma è Fernando ad uscirne vincitore. Dopo questo spettacolare scambio Verda non ne vuole sapere di concedere punti e con un tremendo 1-2 pareggia il conto dei game. 2-2. Il 40-0 che in tempi passati era una cassaforte maiorchina ora è solo un modo per ribadire che Nadal è cambiato: quando si tratta di chiudere se la fa addosso e ne è testimone il doppio fallo che lo porta sul 40-15. La successiva palla molle e il vincente in gancio stile Clubber Lang portano ai vantaggi un gioco che doveva essere chiuso da tempo. Ma un servizio vincente salva momentaneamente la bandiera maiorchina, ma che fatica!.

Emblematico è il 6° gioco. Nando come Giuliacci fa il buono e il cattivo tempo. Prima mette in mostra un altro gancio vincente micidiale, ma perde il punto successivo. Ancora vincente questa volta un dritto inside in di federeriana memoria. Poi solo un nastro può fare vincere un punto a Rafa, ed ecco che arriva puntualmente. Ace di Nando e poi grande recuperone di Nadal che costringe all’errore l’avversario. Nando si permette anche di fare ace, ma i giudizi di linea stanno dormendo (lo faranno spesso in questo torneo) e uno di loro grida:”Fault!”. Ma de che? Challenge…la palla è buonissima. Peccato perché poteva essere un ace. Si rigioca il punto che comunque va all’unseeded di lusso e anche dopo che un po’ i nervi erano salvati il game si chiude a favore di chi serve.

Il servizio di Nadal è loffio, ma il suo avversario non ne approfitta e spedisce la palla in rete. Lo scarso servizio viene sostituito da un ottimo tocco che Rafa ha sempre avuto e scende a rete mostrando un delizioso ricamo per prendersi il punto frutto di una delicata stop-volley. Ancora servizio lentissimo e dall’altra parte arriva un frigo da 100 litri di volume. Bang. Nadal cambia pan per focaccia e all’uscita dal servizio spara un dritto terrificante. La sinusoide delle prestazioni al servizio continua e il 40-30 è ben servito, il punto del game successivo arriva facile, ma che fatica, Rafa, e che servizio! Dove è sepolto quello dell’estate 2010? Neanche Indian Jones sarebbe in grado di ritrovarlo.

Lo spettacolo oggi lo fa Nando. Parte con un servizio vincente poi scende a rete e chiude il punto con una veronica. Nadal se non è il protagonista vuole comunque fare la comparsa e con una splendida manovra di rovescio si apre il campo e chiude con un dritto inside-out (punto che va negli highlights). Schema Kramer per Nando e poi IL. Niente paura perché c’è un altro servizio vincente, l’ennesimo, a togliere le castagne dal fuoco. 4 a 4.

La curva di rendimento al servizio di Nadal che era in lieve calo subisce una brusca accelerazione e quasi fa sottosoglia. Verdasco ci mette del suo. E il circoletto rosso sul primo punto non può non arrivare: vincente di rovescio stile baseball: 0-15, ancora aggressivo Nando 0-30 e pasticciaccio Nadal con doppio fallo, 0-40. Sembra che il set stia per andare a Madrid, ma all’improvviso Rafa cambia un fusibile dei suoi circuiti del suo servizio evidentemente bruciato e con 5 punti consecutivi salva 3 palle break consecutive e la faccia.

I successivi 2 game sono degli easy hold per entrambi, c’è solo da segnalare un nastro maiorchino sul 15-0 dell’11° gioco, ma niente di che. 6-5 Nadal. Nando si trova a servire per rimanere nel set e tituba: doppio fallo. si riprende alla grande, ma subisce una risposta lungolinea vincente di dritto ‘ccezionale. Ricordiamo sempre che conta vincere i punti più importanti e non quelli più belli. Così sarà il tiebreak a decidere il vincitore del primo parziale. Il primo a rompere gli indugi è il maiorchino che con un rovescio profondo ottiene il primo minibreak.  Rafa vince anche un punto durissimo con il dritto che va a comandare, poi all’improvviso il dritto diventa loffio e Nando ritorna con un minibreak a suo favore. Nadal usa ancora il dritto per attaccare ma lo fa anche Nando che si porta sul 4-4. Il punto del tiebreak è quello del 5 pari con Verda che spazza il campo con il dritto e il rovescio per poi chiudere con un vincente di dritto. Arriva il primo set point madrileno, ma viene annullato con un altro 1-2 facile. Ed ecco il fattacio: doppio fallo Nadal che consegna il secondo e decisivo set point a Nando che chiude con un servizio vincente. 1 set a 0.

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