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TML Review 2016: 10. Madrid, Djokovic vs Nishikori. Nole contro la katana giapponese

 

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Dopo la conclusione della stagione tennistica 2016 iniziamo una rubrica che si porterà ad analizzare le partite più importanti dell’anno in maniera dettagliata con tanto di statistiche. Come di consueto non poteva mancare una selezione di 10 partite, non necessariamente le più belle, non necessariamente le più importanti, ma un mix delle 2 componenti. Sono stati usati dei criteri più o meno oggettivi per la selezione, molti concorderanno, molti altri no, alla fine sarete voi a decidere se è stato fatto bene o male.

Al numero 10 c’è la sfida di semifinale tra Novak Djokovic e Kei Nishikori a Madrid. Una sfida appassionante anche se conclusasi in soli 2 set. Qui ancora Djokovic non era sprofondato, anzi era ancora l‘indiscusso e indiscutibile numero 1 del mondo. La sconfitta contro Vesely a Monte Carlo era sembrata solo un incidente di percorso e sulla terra battuta avrebbe cercato il riscatto prontamente arrivato vincendo il torneo ai danni di Andy Murray, ma è contro Kei che si concentra la migliore prestazione del serbo che ha dovuto patire più del dovuto per accedere all’atto conclusivo della manifestazione.

Nel primo set è Djokovic a partire al servizio e subito si vede un Nishikori molto propositivo. Vince il primo punto e nel secondo si permette di eseguire una bellissima smorzata da applausi. Ingolositosi dai primi 2 punti, seguendo la regola del non c’è 2 senza 3, spara un vincente di dritto e in un amen si ritrova con 3 palle break a disposizione. Il Nole pre Roland Garros è un uomo con gli occhi spiritati che non teme nessuno e annulla di rabbia e mestiere le palle break. Il servizio nella prima parte del game latita, ma quando è il momento di mettere il turbo ecco 5 punti consecutivi che si concludono con il virtuosismo musicale di un ace. 1 a 0. Quando è Nishikori a servire non ci sono patemi e, nonostante la terra battuta non sia proprio il terreno adatto ai vincenti, si registrano winners a grappoli da parte del giapponese.

I primi 2 game sono di rara intensità così è lecito aspettarsi un calo che puntualmente arriva. Nel 3° gioco ci sono pochi scambi e Nole si ritrova presto avanti 40-0, ma il giapponese non ne vuole sapere di fare per l’ennesima volta la vittima sacrificale (anche se tutti ricorderanno quella semifinale agli US Open del 2014 con Nole in palese difficoltà e poi sconfitto) e colleziona 3 punti consecutivi. Pregevole è quello del 40-30: una risposta vincente di rovescio in salto che ricorda un po’ Rios. Si va ai vantaggi, ma prima un ace e poi un servizio vincente chiudono un gioco che poteva complicarsi. Stranamente è Sushi ad essere più incisivo con il servizio e quando non vince il punto è sempre lui a dettare le regole quando mette a referto il primo doppio fallo. Nulla di grave, altro vincente e i game ritornano in parità.

Il canovaccio di queste prime fasi di match vede stranamente un Nishi maggiormente incisivo nello scambio, qualcosa di insolito non tanto per il suo stile di gioco che fa del palleggio una delle sue armi migliori, quanto per essere superiore a Nole in questo particolare in cui il serbo è maestro e che gli ha permesso di arrivare dove nessuno poteva immaginare. Prime crepe? Nah…ancora siamo lontani dalla crisi noliana, questo è solo un piccolissimo segnale che passa inosservato. Per togliersi dall’impiccio dello scambio Nole non deve fare altro che servire bene e lo fa con molto zelo: 2 ace sono sufficienti a supplire alle mancanze sul palleggio e tutto rimane in perfetta parità.

Nishi mette in mostra anche uno spiccato talento nel chiudere i punti a rete e questa qualità unita allo splendido palleggio da fondo gli permette di fare partita pari con il ben più quotato numero 1 del mondo. Siamo sul 3 pari e Nole decide che è il momento di dare la sgasata dirimente. Servizio tenuto a zero con un 30-0 da cineteca che si chiude con una smorzata spettacolare molto tagliata. 4-3. Quando è Nishi a servire la risposta più forte del mondo (e forse della storia?) sale in cattedra. Subito 0-15, poi palla di Nole chiamata fuori, scende l’umpire: la palla è IN, si ripete il punto che però va a Nishikori. Il 15-30 arriva con un passante millimetrico che merita ampiamente il tommasiano circoletto rosso. Uno sciagurato drop di Nishikori finisce fuori e siamo a palla break. Annulla Nishi ma un passante in gancio stile Cassius Clay (nome non a caso) stende il giapponesino che subisce l’esiziale e dirimente break.

Djokovic ha subito la possibilità di chiudere il set e se, come nel primo punto, indovina anche gli smash la partita non può che andare in una direzione. Game chiuso a 30. Primo set noliano ampiamente meritato con 31 punti vinti a fronte dei 25 di Nishikori.

 

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Il secondo parziale sembra subito andare dalla parte del serbo che ha 2 palle break. Nishikori si salva come può e Nole non ammazza la partita per colpa di alcune palle corte giocate malamente. Sono 12 i punti giocati nel primo game e nonostante i 2 pericoli è Nishi a mostrare il punto migliore quando piazza un vincente in cross velocissimo. Match per ora in bilico. Nole alza il ritmo e il suo servizio non ammette repliche, quando entra non si gioca e se lo scambio si allunga sa sempre trovare una soluzione. Delizioso è poi il drop con cui chiude il 15-0 iniziale. 1-1. Il primo punto del 3° game è serbo e qui Nole si incita clamorosamente, come se non fosse già abbastanza carico. Ma non è questo il momento di accelerare. Nishikori fa suo il game e si permette anche di vincere i 2 punti successivi sul servizio Nole. Scandalo. Non c’è nulla da preoccuparsi. Un servizio vincente e altri 3 punti consecutivi scacciano il ritorno nipponico. Arriva il momento verità: servizio Kei, 0-30 e lobbettino che certifica un grande Nole. Ripresa subito del giapponesino, ma esiziale doppio fallo. IL. Prima palla break annullata, seconda palla break annullata, terza pall…no. Nole mette in soggezione il suo avversario e ottiene il break che di fatto poteva chiudere la partita. Devastante Nole al servizio che non concede neanche un punto. Finalmente Kei lo imita (solo in parte) e siamo sul 4-3 Djokovic.

Fino a qui sembra una partita ordinaria qualcuno si chiede perché sia stata inserita nella top ten. La risposta arriverà presto. Il primo razzo viene lanciato sul 30-40 e potrebbe portare di nuovo in pareggio il set, ma nonostante un Nishi ottimo a rete, dall’altra parte si vede un Nole tenace, straordinario in difesa che fa giocare anche 2-3 colpi in più pur essendo il punto ormai assegnato. Djokovic annulla una palla break e grida conscio di aver salvato una situazione così grave. Game interlocutorio il 9° anche se va ai vantaggi, ma se si vede un ace (?!) di Nishikori sulla terra battuta non ci può essere break. Il giapponese è ottimo, ma Nole recupera l’impossibile mettendo in soggezione l’avversario che però è bravo a coprire la rete.

Siamo al 10° gioco e tutto sta per finire. Nonostante sia maggio alla Caja Magica fa un po’ freschino per via della pioggia che prima dell’inizio della partita aveva costretto a chiudere il tetto. 5-4 40-0 e servizio Nole e tutti a pensare dove hanno parcheggiato la macchina. Ma ecco che il samurai che è dentro Kei salta fuori. Annulla i 3 match point, Nole ci mette del suo e commette doppio fallo, si becca il classico time warning senza senso, 4° match point, scambio durissimo e punto giapponese, altro doppio fallo e break nipponico che riapre tutto. Applausi del pubblico. 5 pari e si va avanti.

I 4 match point buttati da Nole lo innervosiscono parecchio. Per primo è bravo Nishi a prendersi il punto a rete, si va ai vantaggi ma Nishi si tira d’impiccio nonostante le proteste del serbo su una palla che lui giudica fuori. Anche quando è il serbo a servire si va ai vantaggi, ma Nole viene avanti a prendersi il punto e chiude. Da segnalare uno spettacolare rovescio lungolinea di Nishikori che strappa gli applausi noliano che esclama:”Bravo” (sarà francese).

Si va al tiebreak e Nole si porta avanti 2-0 con minibreak. Poi si fa riprendere, servizio vincente di qua, servizio vincente di là. Esiziale e dirimente è il punto del 5-3 serbo che di fatto chiude la partita. 7 punti a 5 Nole e finale in ghiaccio per lui che avrebbe poi vinto contro Murray. Da notare come in questo set Kei abbia fatto 30 punti, mentre Nole 28. Anomalia simpsosiana che puntualmente di verifica.

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