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TML Classic: Semifinale Roland Garros 2013, Nadal vs Djokovic, Analisi statistica

Dopo la descrizione dettagliata della partita passiamo all’analisi statistica. Inutile aggiungere altro, ormai si è capito che gli Slam ormai è questa la prassi. Anche qui l’approfondimento sarà molto esaustivo e cercheremo anche di introdurre qualche nuovo parametro per descrivere determinati aspetti del gioco dell’uno o dell’altro contendente.

Punteggio

Si parte sempre dal punteggio che dice tanto, quasi tutto della partita, ma il quasi è più importante del tutto. 6-4, 3-6, 6-1, 6-7(3), 9-7. Come successo per la finale dell’Australian Open 2009 si ha un andamento sinusoidale. il vincitore ha conquistato un set piuttosto nettamente, il 3°, questo ci fa presumere che il dominio sia dalla parte di Nadal. Il 4° è arrivato al tiebreak, ma il perdente ha collezionato solo 3 punti, per cui non è mai arrivato a match point. Il 9-7 è talmente esplicito che non vale la pena commentare: set che va ad oltranza e deciso da un solo break in più.

Palle break

Analizziamo il numero delle palle break salvare/sprecate (ricordando sempre che sono dati complementari). Djokovic è quello che ha dovuto fronteggiare più palle break, 16, ma ne ha salvate di più, 8. Nadal, di contro, ha fronteggiato 11 palle break salvandone 6. Una facile proporzione ci dice che 6 /11 > 8/16 per cui ha fatto leggermente meglio Rafa, anche se la proporzione usata è molto spicciola. Per ben 2 volte Nadal non ha dovuto fronteggiare palle break, nel 1° e nel 3° set, vinti, mentre Djokovic ha subito sempre break in tutti i parziali. Altro dato che consegna un altro punto al dominio spagnolo.

Servizio

I dati al servizio, come spesso accade sulla terra battuta, presentano un’anomalia. Djokovic ha messo in campo il 74.9% di prime contro il 67.9% di Rafa. Ci si aspetterebbe un dominio serbo che invece non c’è stato. Questo perché la resa con la prima è stata inferiore per il numero 1 del mondo, 64.9% vs 70.4%, ma soprattutto è la 2a che ha creato uno sbalzo non indifferente: 47.7% vs 62.7% dà il terzo punto a favore della vittoria iberica che addirittura nel 5° ha rischiato il perdere.

La prima di servizio

Se l’anomalia clay si verifica a livello globale questo non trova riscontro a livello locale. Ossia i risultati complessivi non si rispecchiano nell’analisi set-by-set. Nel primo parziale Nadal vince l’80% di punti con la prima e Djokovic il 67.6%, set spagnolo. Normale. Nel secondo leggero vantaggio serbo: 60.9% vs 60%, vince il serbo. Normale. Nel terzo set con stradominio maiorchino con un 88.9% contro uno scarsissimo 30%, naturalmente vince Nadal. Normalissimo. Nel 4° set è Nadal a prevalere nella prima di servizio, 73.1% contro 71.9%. Non è normale. Solo qui si verifica questa anomalia perfettamente in ordine però per un set finito al tiebreak. Tutto ritorna nei ranghi nel e decisivo set con un 64.5% contro 61.9%. Normale.

Siamo sulla terra battuta e ci si aspetta che sia la risposta a dominare e i dati in questo verso tendono tutti verso direzione che aspettiamo. La RPW% (Return Points Winner %) globale assegna un 39.4% di punti vinti in risposta a Rafa contro il 32.1% di Nole. Nel 1° set prevale Rafa con un 37.8% vs 24.1%, nel prevale il serbo con un 48.3% vs 40.0%, vince il serbo. 3° set pleonastico con un 57.9% nadaliano che schiaccia il 15.0% di Djokovic. La RPW ritorna in mano serba nel 4° set con un 35.5% a fronte di un 30.8%. Rigira poi nel set decisivo: 40.0% vs 31.9%. Tutto è perfetto.

La seconda di servizio

Un dato che viene spesso trascurato è la resa con la seconda, ma è qui che si gioca la partita nella maggior parte dei casi. Non sorprende il 62.7% di Nadal contro il 47.7% di Djokovic. Vero è che c’è un terzo set che fa pendere la bilancia dalla parte dello spagnolo ma come successo per la prima di servizio, anzi meglio, il bilancio set-by-set ci dice che chi vince più punti con la seconda vince il set.

I doppi falli

Qui continuiamo a ribadire il concetto che non conta il numero di doppi falli, ma quando sono arrivati. Per completezza diciamo che Djokovic ne ha commessi 2, Nadal 3, ma andiamo nel dettaglio.

Nadal

  1. Il primo doppio fallo di Nadal arriva in un punto saliente del 2° set quando era sotto 3-4 ma senza break. Questo doppio fallo porterà Nole a palla break che poi concretizzerà vincendo di fatto il parziale. Quindi doppio fallo con grandissima influenza sull’andamento della partita. Per quantificare la gravità del doppio fallo usiamo la volatility. v=4.3%. Molto alta come previsto.
  2. Secondo doppio fallo che arriva a inizio 5° set sullo 0-15, porta allo 0-30 e poi ci sarà il break. v=6.1%. Altissima.
  3. Terzo doppio fallo che questa volta non influenza il game e il set anche se arriva nel set decisivo e la volatility di ogni punto è alta a prescindere. Il punto è quello dell’1-3 30-15. v = 2.7%.

Djokovic

  1. Il primo doppio fallo di Nole arriva nel 3° set sul punteggio di 15-15 con Nadal avanti 3-0. Doppio fallo semi-grave perché non influenza subito il punteggio, ma se si pensa che in quel game ci sarà il break Nadal allora cambia tutto. v=1.4%.
  2. Secondo doppio fallo non tanto grave per Djokovic che arriva sul 30-15 del 4° gioco del set decisivo. Il servizio verrà tenuto e l’equilibrio non viene turbato dal doppio fallo. v = 4.6%.

In generale si nota come sia stato Nadal a commettere il maggior numero di doppi falli esiziale, soprattutto il secondo. Da notare l’alta volatility di ogni punto del set decisivo.

 

Vincenti/Non forzati

Come sempre il bilancio dei vincenti e dei non forzati lascia spazio a varie interpretazioni. La prima nasce spontanea perché questi dati non sono mai precisi al 100% o quantomeno riconosciuti all’unanimità motivo per cui il sito dell’ATP non li riporta mai, la seconda che è quella che pesa maggiormente è che nelle rispettive categorie sono inclusi colpi anche diametralmente opposti che però, seguendo semplicemente una regola di inclusione, sono messi tutti nello stesso calderone. Ma chiudiamo l’excursus filosofico per concentrarsi sui numeri.

Teorema Tommasi. Il differenziale complessivo dei vincenti e dei gratuiti è negativo per Djokovic, ma positivo per Nadal. Sommando si ha: 59 + 58 = 117 vincenti totali, 78 + 47 = 125 unforced. 117 – 125 <0. Tommasi ci suggerisce che questa dovrebbe essere una “brutta partita”, ma con l’asterisco visto il bilancio positivo per il vincitore. Essendo sulla terra battuta il teorema perde molto della sua validità, ammesso che ne abbia anche su cemento e/o erba.

I 78 unforced di Djokovic sono una sentenza, lo è anche il bilancio negativo con il rovescio. Incredibile come sia stato sul punto di vincere la partita con questi numeri.

Differenziale FH e BH

Forehand.

Il differenziale complessivo tra W/UE di dritto denota un bilancio positivo per Nadal e negativo per Djokovic. Differenza piuttosto netta con un -10 per Nole e +9 per Nadal. Il numero 1 del mondo ha avuto un bilancio sempre in negativo set-by-set. -1 nel 1°, -2 nel 2°, -2 nel 3°, -2 nel 4° e -3 ne 5°. Come a dire che il dritto ha funzionato poco in questa partita. Rafa spara con la sua arma migliore e le statistiche gli danno ragione. Solo nel 2° set va sotto con un -2. Straordinario il +6 nel set decisivo.

Backhand.

Se il rovescio di Nole non funziona allora abbiamo un problema. -18 per il serbo, si salva Nadal che chiude con un onorevole -4. Rafa è stato superiore al suo avversario in questo fondamentale. Dalle premesse non si direbbe, ma i dati sono chiari in questo senso. Questa debacle si potrebbe spiegare con il 3° set dominato dal numero 3 del mondo, ma Nole ha chiuso con un -4 che cambia poco nell’economia globale.

Vediamo il bilancio complessivo set-by-set

  1. -7 Djokovic, -2 Nadal
  2. -1 Djokovic, -1 Nadal
  3. -7 Djokovic, +3 Nadal
  4. +1 Djokovic, +2 Nadal
  5. -5 Djokovic, +9 Nadal

 

Key Points

Ed ecco di nuovo i nostri key points. Per chi si fosse perso la puntata precedente essi sono i punti chiave ossia quei punti che fanno girare un game da una parte o dall’altra. Sono divisi in 3 categorie in ordine di importanza: in prima fila i break points che sono essenziali, secondo gradino per i game points e terzo per i deuce points, i punti che si giocano sulla parità.

Già si è parlato delle palle break nella sezione apposita, ma ricordiamo l’8/16 di Nole e il 6/11 di Nadal. Tradotto significa che Rafa è stato maggiormente attento ad annullare le palla break. Nel 91% dei casi, 10/11 (tutti tranne 1), ha messo la prima e uno di questi è stato un servizio vincente. Delle 11 BP fronteggiate solo una è finita con un unforced per lo spagnolo. Dati meno felici per Nole che solo nel 63% dei casi ha messo la prima, anche lui solo un servizio vincente, ma ben 7 unforced, il 44%, che lo hanno penalizzato parecchio, soprattutto nel 3° set.

Nadal vince la gara delle percentuali in tutte le altre voci minori con un 67% di punti caldi vinti contro un 60%. Bene per il numero 3 del mondo che abbia portato a casa il match, d’altronde i numeri parlano chiaro.

Winning Probability

Ritorna di prepotenza la winning probability che attraverso un grafico in 2 dimensioni molto semplice ci regala una radiografia della partita. L’andamento del match point-by-point è un dato imprescindibile per una analisi che vuole essere dettagliata e condivisa da tutta, se poi questa è corroborata da un grafico che dà l’idea immediata di come la partita sia andata in un verso o nell’altro sia a cavallo.

Ribadiamo alcuni concetti che sono alla base di questo tipo di analisi. Entrambi i giocatori partono dalla stessa percentuale di probabilità di vincente, quindi 50 e 50, si assegna una p di probabilità di ottenere il punto sul proprio servizio e grazie ad un particolare algoritmo si calcola punto per punto quant’è la probabilità che uno giocatore porti a casa un match. In alcuni studi la p è diversa per i 2 giocatori. Una scelta plausibile che però trova il difetto di produrre dei grafici in cui chi ha la p maggiore ha sempre una WP maggiore del 50% e solo nei casi in cui sta perdendo malamente il match questa scende sotto il livello del 50%. Questo tipo di approccio è utile per le agenzie di scommesse che lo adottato per dare le quote live, ma non è utile in un’analisi a posteriori perché un giocatore favorito avrà sempre numeri alti nonostante magari in certe situazioni si trovi pesantemente sotto nel punteggio.

Dopo una prima fase di studio arriva la prima impennata del grafico a favore di Nadal che con il break che lo porta sul 4-3 e servizio prende le redini della partita. Il dominio continua anche nel secondo set ed è il rosso a dominare. Si raggiunge una picco al punto 1 quando è lo spagnolo ad essere avanti di un break anche nel 2° parziale (80.4% di WP), ma il controbreak riporta tutto al 66% per poi resettare tutto con la vittoria di Nole del 2° set. Lo stradominio manacoregno del 3° set fa registrare un’altra impennata rossa, è il set più breve e lo si vede facilmente dal grafico. Nel 4° la partita stava per terminare e lo dimostrano i punti 2 e 3, arrivati: uno sul punteggio di 4-3 15-0 servizio Rafa e l’altro 6-5 30-15 e sempre servizio Nadal. 93% e 96.8% sono numeri da fine match, ma sappiamo che non lo sono stati. Ben presto la risposta di Djokovic che lo porta fino al tiebreak e poi a vincerlo riequilibrando tutto fino al 50% classico di inizio del set decisivo. Qui è il serbo a dominare e il break Iniziale sembra quello definito. Nadal cala vertiginosamente e arriva fino al picco in basso di 14.4% del 4-2 Djokovic, ma il game successivo vinto e il break nel game dell’invasione riporta tutto al 50 e 50 con Rafa ad avere un leggero predominio perché serve per primo fino al picco e chiusura finale il break in chiusura.

Il dominio

La netta prevalenza del colore rosso del grafico ci dice che è stato Rafa a “dominare” avendo avuto maggiori picchi ed essendo per molto più tempo in vantaggio. La vittoria finale gli consegna definitivamente lo scettro del dominio del match che in termini di percentuale di traduce con un:

57.6% Nadal e 42.4% Djokovic.

Comeback factory

Il comeback factory misura in termini numerici la consistenza della rimonta del vincitore. Il nostro amico Jeff Sackmann la calcola come l’inverso della più bassa WP del vincitore, ma io dico che è meglio non fare conti in più e dare numeri adimensionali che non dicono niente. Seguendo Jeff dovrei dire che il CF è stato di 2.94, sì ma che vuol dire? Meglio dire che Nadal ha avuto il picco più basso del 14,4% di WP per cui ha guadagnato il 85.6% di WP per aggiudicarsi l’incontro. CF =85.6%. Mostruoso.

Excitement index

Siamo arrivati al punto più controverso delle statistiche avanzate del tennis ossia cercare di quantificare quanto un match sia stato eccitante-bello. Inutile dire che non potrà esistere un metodo universalmente condiviso, ma andare a quantificare quanto il match ha avuto capovolgimenti di fronte che sono alla base di una partita “eccitante” è un buon inizio. L’EI si basa sulla volatility che misura quanto il punto sia stato importante (già c’è stato un accenno nella sezione doppi falli). Sempre il nostro amico Jeff la quantifica come differenza in termini di percentuale tra la probabilità di  vittoria del punto da parte del servitore e quella di perdere il punto successivo. Definizione che lascia il tempo che trova personalmente, così mi sono permesso di semplificarla dicendo che la volatility è la differenza in valore assoluto tra la WP del punto precedente con il punto corrente. Mi sembra una definizione più consistente perché in termini pratici misura quanto quel punto ha fatto cambiare le sorti del match e di conseguenza quello che sposta maggiormente la WP è il più importante. Un punto con v compreso tra 1 e 3% è un punto inifluente, dal 4 al 6% comincia ad essere caldo, dal 6 al 10% è fondamentale, sopra il 10% è un punto che fa girare tutto.

 In questa partita il punto più importante ha avuto una volatility del 18.6% che è il punto che dà il controbreak a Nadal del 5° set che lo porta dal 4-3 al 4-4. (Esattamente arriva sul 2-2 4-3 40-Ad(2)).

Quant’è l’EI allora? 2,88 E’ alta, è bassa, chi lo sa? In questi casi i numeri adimensionali dicono poco o nulla se presi singolarmente, per avere senso bisognerebbe fare un confronto con le altre partite. Un esempio: la finale di W2008 ha avuto un EI di 3,11 che è molto superiore a questa. Quella degli Australian Open 2009 2,712. Le partite dominate si attestano attorno all’1. Quindi possiamo concludere che questa partita è stata parecchio eccitante ma ce ne sono altre sicuramente superiori.

Domination ratio

Per chi l’avesse dimenticato la dominatio ratio è data dal rapporto della percentuale dei punti vinti in risposta e quella dei punti persi al servizio. Che cosa ci dice? Ci dice quanto un giocatore è stato dominante rispetto al suo avversario in un set o nell’intero match. Nella maggior parte dei casi questa arride al vincitore ma può capitare che il vincitore lasci tanti punti al suo avversario pur vincendo quelli più importanti. La DR in questo caso premia il perdente.

Del dominio nel match ne abbiamo parlato così è meglio concentrarsi su quella dei singoli set.

Set 1

DR(Nadal) = (0 + 2/6 + 4/10 + 7/12 + 1/5) / (4/10 + 2/6 + 0 + 0 + 1/5) = 1.625

DR(Djovkovic) = 0.615

Set 2

DR(Nadal) = (2/6 + 2/6 + 4/6 + 2/6 + 2/6) / (2/6 + 1/5 + 6/10 + 5/8) = 1.137

DR(Djokovic) = 0.879

SET 3

DR(Nadal) = (4/6 + 4/5 + 3/8 ) / (3/5 + 0 + 0 + 1/5) = 2.302

DR(Djokovic) = 0.434

SET 4

DR(Nadal) = (0 + 2/6 + 0 + 4/6 + 0 + 6/10 + 0) / (0 + 1/5 + 1/5 + 4/5 + 0 + 4/6 + 2/5) = 0.705

DR(Djokovic) = 1.417

SET 5

DR(Nadal) = (4/10 + 2/6 + 0 + 6/10 + 2/6 + 0 + 2/6 + 4/4) / (4/6 + 2/6 + 4/10 + 1/5 + 1/5 + 1/5 + 1/5 + 1/5) = 1.25

DR(Djokovic) = 0.8

Service domination e return domination

Per concludere aggiungiamo qualche altro parametro tanto per dare pepe alle stats. Il primo riguarda il servizio. Ossia: quanto ha inciso il servizio nella dinamica della partita? Non ci addentriamo in calcoli astrusi semplicemente stimiamo i punti vinti al servizio dai 2 giocatori e li rapportiamo al totale.

La SD nei rispettivi set è stata del 68.18%, 55.93%, 62.50%, 67.12%, 63.92%.

La retun domination, RD, è il reciproco in termini di percentuale della SD e misura quanto sia stata incisiva la risposta. Non è difficile arrivare alla soluzione. La RD set-by-set è stata del 31.82%, 44.07%, 37.50%, 32.88%, 36.08%.

SD(totale)= (22 + 23 + 15 + 18 + 17 + 8 + 22 + 27 + 32 + 30) /(36 + 30 + 27 + 32 + 28 + 12 + 34 + 39 + 52 + 45)*100 = 63.68%

RD(totale) = 36.12%.

Altissimo SD per un match giocato sulla terra battuta.