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Il Fantastico Mondo di Federer: Capitolo IV, Medaglia di bronzo

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Continua la rubrica de “Il Fantastico Mondo di Federer”, dopo il successo del primo racconto sulle palline del campione, del secondo sulla partita della vita  e del terzo ci concentriamo su…un’inattesa medaglia “di bronzo”.

La mia dignità non mi permette di tacere su quella che è la lacuna per eccellenza di un fenomeno come Federer: il rovescio in top. Un colpo assolutamente dignitoso, ma comunque da essere umano. Forse l’unica imperfezione in un talento infinito, che ha saputo sapientemente sposare l’aggressività sportiva al romanticismo più sfegatato. Rafael Nadal, la sua nemesi, non gli ha mai perdonato le centinaia di palline gialle che Federer gli ha tirato contro fortissime. Se erano bianche magari le vedeva meglio, ma quelle gialle si stagliavano sul tramonto di Dubai mimetizzandosi vergognosamente. Maledette palline, inseguite e corteggiate da Federer, come avete potuto tramare di tradirlo sul 6 pari del tie-break, al quinto set dell’ultimo Roland Garros? Ma Federer è riuscito a domare quella che sembrava una situazione disperata e ancora una volta ne è uscito vincitore, offrendo una lezione di classe e umiltà al volgare gioco di Nadal.

Che sensazioni ti dà, Federer, dover soffrire allo sfinimento contro chi cerca di distruggere il gioco dell’avversario, come un impostore qualsiasi? Sulle labbra tue dolcissime, Federer, vorrei vedere affiorare i tuoi pensieri. Un profumo di salsedine dovrebbe accompagnare ogni tuo colpo. Sentirò per tutto il tempo, l’eco dei tuoi “com’on!”. Di questa estate d’amor, serberò nel cuore solamente il ricordo di te trionfante al Master Series di Amburgo. Questo viso tuo nerissimo racconta la fatica degli allenamenti estenuanti di un campione, instancabile e indefesso sotto il sole cocente. Tornerà di nuovo pallido, quel viso, ma non svanirà il ricordo dei tuoi successi in quei campi ardenti. Questi giorni in riva al mar pensavo a quel maledetto smash, che ti costò la sconfitta contro di lui: Nadal. Non potrò dimenticar la rabbia dipinta sul suo volto, mentre con la sua rotazione mancina stuprava il tuo gioco regale. Abbronzatissima la tua pelle sotto i raggi del sole, mentre il gioco risplendeva della tua luce. Com’è bello sognare la vittoria, quando ormai al quinto set stai per strappare l’ultimo servizio all’indomito Nadal. Abbracciato con te, prima dell’incontro, non tradiva certo la sua ferocia agonistica. Abbronzatissima, la nostra bella Italia bramava la tua vittoria in quei giorni di tensione competitiva. A due passi dal mare, a due punti dal match, hai mandato alle stelle tutti gli amanti del gioco d’attacco con una discesa a rete tanto repentina quanto furtiva ed efficace. Com’è dolce sentirti rilasciare dichiarazioni a casaccio nel post-partita. Respirare con te, durante ogni tuo match, è il minimo che io possa fare, mentre osservo migliaia di scoiattoli entrare nel tritacarne gigante. Scoiattoli abbronzatissimi sì, ma che io immolerò al dio Orhus per la tua gloria.

-Altri racconti.

  1. Il Fantastico Mondo di Federer: Capitolo I, le palline del campione
  2. Il Fantastico Mondo di Federer: Capitolo II, la partita della vita
  3. Il Fantastico Mondo di Federer: Capitolo III, benzina!

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