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ATP e WTA: Shenzhen, Kuala Lumpur, Tashkent e Wuhan, weekend

2 ottobre

ATP Shenzhen

Tommy Robredo b. Simone Bolelli 1-6 6-2 6-4

Nel torneo di Shenzhen in Cina giocato sul cemento e dotato di un montepremi di $668.945, Tommy Robredo ha eliminato l’azzurro Simone Bolelli che in questo 2015 non è mai riuscito a superare i quarti di finale in tutti i tornei che ha disputato. I precedenti tra i 2 sono 5 se si comprendono anche i tornei Challenger con Tommy che conduceva per 3-2: il loro ultimo incontro risaliva agli US Open del 2014 con la vittoria dello spagnolo per 5-7 6-7(5) 6-4 6-3 6-2. Le quote dei bookmaker erano a favore di Robredo con un 1.53 vs 2.37 di media.

Nel primo set non c’è stata storia e ha vinto facilmente il parziale Simone. Tommy non è un fulmine di guerra in battuta e cede per 2 volta il servizio: lo fa nel quarto gioco alla 2a palla break che concede nel game (la terza in generale). Bolelli è bravo nel successivo game a mantenere il suo di servizio e in quello successivo ottiene il secondo break e il set si chiude con un secco 6-1.

Il secondo set sembra replicare il primo fino al quinto game ma da quella che poteva essere la svolta decisiva per chiudere la partita Bolelli comincia a boccheggiare e ceduto il servizio nel 6° gioco, lo fa anche nell’8° e il parziale si chiude con un 6-2 che rimette tutto in parità.

Il terzo set segue come di consueto nel cemento la battuta e si vedono a malapena 3 palle break in generale prontamente annullate. Ma quando Simone deve servire per rimanere in partita gli trema la mano, salva un match point ma non basta, alla seconda Robredo chiude e va in semifinale.

Tomas Berdych b. Jiri Vesely 6-3 6-2

Il derby ceco tra Berdych e Vesely si conclude con la vittoria di Tomas che sul veloce non ha problemi a sbarazzarsi del connazionale. La testa di serie numero 1 è molto efficace al servizio e concede una sola palla break, anche il numero 40 non è da meno, ma gli è fatale nel primo parziale un break subito a 30 nel 4° gioco. Il gap tra i 2 si allarga ulteriormente nel secondo parziale con il 58% di prime in campo Jiri non può di certo impensierire Berdych che strappa 2 volte il servizio all’avversario. E’ un po’ restio a chiudere il match e nell’ultimo turno di battuta si complica un po’ la vita concedendo 3 palle break, ma le annulla tutte a chiude al primo match point.

Marin Cilic b. Hyeon Chung 7-6(6) 6-4

La giovane promessa del tennis mondiale Hyeon Chung non ce l’ha fatta a superare l’ostacolo Marin Cilic, testa di serie numero 2 precipitato al 14° posto del ranking dopo la non riconferma della vittoria ottenuta nel 2014 agli US Open. Nella seconda sfida tra i 2 (la prima era stata a Washingon quest’anno) vede prevalere in un primo momento il sudcoreano che nel 3° gioco strappa il servizio a Marin alla 3a occasione che ha sulla racchetta. Cilic non accusa il colpo e si riprende subito nel 6° gioco brekka a 15 e tutto torna in parità. Da qui in avanti non si vede nessun break ed è il tie-break a decretare il vincitore del primo parziale. Il primo a perde il servizio è il croato ma Hyeon lo fa per 3 volte e soprattutto sul set point consegnando così il set all’avversario.

Nel secondo set l’inesperienza di Chung è evidente e al primo turno di servizio perde la battuta. E’ bravo a riprendersi il break nel 6° gioco ma non lo è altrettanto nel game successivo dove si complica la vita e a 15 cede a Cilic, da lì in poi poche emozioni con il croato che chiude al 2° match point ed accede alle semifinali.

Guillermo Garcia-Lopez b. Adrian Mannarino per walkover

A causa di un problema all’anca destra il francese Mannarino non è riuscito a scendere in campo lasciando allo spagnolo Guillermo Garcia-Lopez la semifinale.

ATP Kuala Lumpur

Nick Kyrgios b. Ivo Karlovic 7-6(4) 6-4 5-7 6-4

Nel torneo di Kuala Lumpur in Malesia giocato sul cemento indoor e dotato di un montepremi di $668.945 il bad boy Nick Kyrgios è riuscito a passare il turno battendo il big server Ivo Karlovic. L’unico precedente tra i 2 risaliva gli Australian Open di quest’anno quando a imporsi fu l’australiano per 7-6(4) 6-4 5-7 6-4. Quote abbastanza valorevoli a Nick con un 1.57 vs 2.25. La partita dura 1 ora e 25 minuti e come era prevedibile è il servizio che la fa da padrone addirittura nel primo set non c’è nessuna palla break e il tie-break è inevitabile. Karlovic perde 2 turni di battuta consecutivi dopo aver tenuto il primo, Nick scappa sul 4-1, ma perde un punto e si va 4-2, poi tutto procede seguendo il servizio e Kyrgios vince il tie-break per 7 punti a 4.

Stesso copione anche nel secondo set anche se si cominciano a vedere qualche palla break, nessuna della quali viene concretizzata. Si arriva al tie-break, qui Ivone perde per 2 volte il turno di servizio Nick ha la mano fredda per approfittarne e porta a casa il parziale e il match.

Benjamin Becker b Grigor Dimitrov 6-4 7-6(3)

Il tedesco Benjamin Becker è riuscito ad estromettere a sorpresa la testa di serie numero 4 Grigor Dimitrov. La sorpresa è un po’ mitigata perchè nei 3 precedenti tra i 2 giocatori aveva sempre vinto Becker, 2 volte a livello Challenger nel 2009 che fanno poco testo ma il bulgaro non era mai riuscito a strappare il set a Benjamin.

Il primo parziale segue i turni di battuta, ma nel 5° gioco Becker è cinico ad approfittare di 3 palle break che gli vengono concesse e una volta portatosi avanti non ha avuto difficoltà a chiudere il parziale per 6 giochi a 4.

Nel secondo e ultimo parziale si vede un Dimitrov sciupone in crisi d’identità e di risultati. Non concretizza 2 set point e nel tie-break non brilla, perde 3 volte il servizio e il 7-3 finale è servito.

David Ferrer b. Mikhail Kukushkin 6-3 6-4

L’inossidabile Ferru, tornato al tennis giocato da poche settimane dopo un infortunio al gomito, è riuscito a riacquisire i suoi livelli ed elimina facilmente il kazako Mikhail Kukushkin con un netto 6-3 6-4. 2 esiziali break sono sufficienti al valenciano per avere la meglio. I precedenti parlavano chiaro: 5-0 per David, 3 vittorie su clay e 2 sul cemento.

Feliciano Lopez b. Vasek Pospisil 6-7(2) 6-3 6-2

Le semifinali si arricchiscono di un altro spagnolo: Feliciano Lopez che a 34 anni sta disputando una delle sue migliori stagioni. La partita si chiude in 3 set, ma le emozioni sono scarse. Nel primo parziale non si vede l’ombra di una palla break. Il canadese non è freddo nel tie-break e perde per 3 volte il servizio. Nel secondo set è fatale per Feliciano il break subito nel combattuto secondo gioco e al 3° set point Pospisil chiude. Nel terzo e ultimo parziale la musica cambia completamente. A perdere il servizio per primo è il canadese che lo farà nel 3° gioco, così come nel 5° gioco, in quello successivo Vasek ha un sussulto di orgoglio e brekka, ma non ha la concretezza necessaria e il controbreak è dietro l’angolo Lopez chiude per 6-2 e va in semifinale.

WTA Tashkent

Bojana Jovanovski b. Nao Hibino 6-3 6-4

Donna Vekic b. Evgeniya Rodina 7-5 6-1

Il torneo meno nobile della settimana è l’International di Tashkent in Uzbekistan dotato di un montepremi di $250,000 giocato sul cemento. Il seeding non è da favola e la prima testa di serie è Annika Beck, numero 43 del mondo.

Le semifinali, come era prevedibile, sono molto anonime e vedono Bojana Jovanovski vincere contro Nao Hibino per 6-3 6-4 in un’ora e 14 minuti di gioco. Nell’altra semifinale la croata Donna Vekic, molto più conosciuta per vicende scandalistiche che per il suo tennis è riuscita a battere Evgeniya Rodina numero 93 del mondo per 7-5 6-1. Durata complessiva del match: 1 ora e 20 minuti.

WTA Wuhan

Il torneo più importante della settimana si gioca a Wuhan in Cina, un Premier 5 dotato di $2,513,000 disputato sul cemento.

Venus Williams b. Roberta Vinci 5-7 6-2 7-6 (4)

La prima semifinale è molto spettacolare e vede di fronte Roberta Vinci, giustiziere di Serena Williams agli US Open in quella che è stata una delle più significative sconfitte della storia del tennis, se non la più significativa sia a livello maschile che a livello femminile e Venus Williams, sorella più grande di Serena, pronta a riscattare l’incredibile sconfitta della sister.

Gli H2H tra l’italiana e la statunitense parlano chiaro un 3-0 senza storie, con tutti precedenti giocati sul cemento e con Roberta mai capace di vincere un set, ma l’ultima sfida è piuttosto datata e risale a Lussemburgo 2012 (7-6(2) 6-4 il punteggio).

Venus parte forte nel primo set e si ritrova subito avanti 3-0. La rimonta è dietro l’angolo e la fatica registrata nel match precedente si fa sentire e c’è subito il riaggancio sul 3-3. Roberta è un treno inarrestabile e vince 5 giochi consecutivi, ma al momento di servire per il match traballa e concede il break all’americana. La 7 volte vincitrice Slam non è brava ad approfittarne e si fa brekkare sul 5-5. Roberta ha la possibilità di chiudere il set e lo fa al terzo tentativo che ha sulla racchetta. 1 a 0.

Nel secondo set è Venus a partire forte e questa volta è lei a racimolare 5 game, concedendone appena uno a Roberta che cala vistosamente al servizio. Venus non chiude alla prima occasione ma appena brekkata ottiene immediatamente il controbreak e vince il parziale per 6 giochi a 2.

Il terzo set è un tourbillon di emozioni. Venus si porta avanti 2-0, ma la finalista degli US Open non ci sta e ottiene subito il controbreak con un punto spettacolare in volée che chiude un combattuto game. La Vinci non è accorta con il servizio ed è costretta a subire un altro break Venus va sul 3-1 e poi sul 4-1. Da qui in poi si procede secondo i turni di servizio fino al 5-4 quando la Williams ha la possibilità di servire per chiudere il match. All’inizio Venere è titubante e arriva ad essere sotto 0-40, poi inizia a sparare sassate con la prima ma è la Vinci ad uscire trionfatrice in questo game spettacolare. Si sa che la Vinci ha cambiato molto la sua impostazione di gioco ma non dimentica il suo marchio di fabbrica che è il back, sempre molto utile in alcune circostanze sia come colpo difensivo che offensivo. Sul 5 pari Venus perde nuovamente il servizio e Roberta si trova a poter servire per il match. Addirittura sul 40-30 ha il match point sulla racchetta prontamente annullato da Venus che approfitta di una italiana un po’ fallosa che spedisce in rete la palla. Venus brekka e si va al tie-break. La Vinci perde 4 volte il servizio e questo è sufficiente a decretare la vittoria della statunitense che perde anche lei il servizio per 2 volte, ma è sufficiente per vincere il tie per 7 punti a 4.

Venus raggiunge la sua 77a finale in carriera in cui ha un bilancio di 46 vinte e 20 perse. La prima risale al settembre del 1997 a ben 18 anni di distanza: allora perse contro Martina Hingis nella finale degli US Open per 6-0 6-4.

Garbine Muguruza b. Angelique Kerber 6-4 7-6(5)

Nell’altra semifinale la spagnola Garbine Muguruza, finalista a Wimbledon è riuscita a battere la tedesca Angelique Kerber testa di serie numero 6. I precedenti tra le 2 tenniste erano leggermente a favore della teutonica con un 3-2 con le prime 3 sfide vinte da Angelique e le altre 2 da Garbine entrambe quest’anno e sempre nei tornei del Grande Slam: una al Roland Garros, l’altra a Wimbledon.

Nel primo set parte forte la Muguruza che strappa il servizio alla tedesca nel 3° game andato ai vantaggi. Ma arriva subito il controbreak in un complicatissimo 4° gioco durato 11 punti. Anche gli altri 2 game successivi sono molto dispendiosi e vanno anch’essi ai vantaggi. La Kerber perde la sua proverbiale forza al servizio nel 7° gioco e le risulta fatale perchè Garbine ottenuta il break non restituisce più il favore e chiude al primo set point.

Strappato il servizio ancora alla teutonica in avvio di secondo set, Garbine non è cinica ad approfittarne complice forse anche un fastidio alla gamba che un po l’ha condizionata. Gli ultimi 4 game sono tipici da WTA e si concludono tutti con dei break. Si va al tie e la prima a cedere è Garbine che precedentemente aveva sprecato anche match point. La Kerber non ne approfitta perde anche lei il servizio. La Muguruza non sopporta più il dolore e chiede il Medical Time Out (MTO), questa volta non è la gamba a darle fastidio, ma il piede sinistro, invane solo le proteste di Angelique per un MTO chiamato in un momento poco ortodosso, ma “le regole sono le regole” si diceva in un famoso film. Garbine stringe i denti e chiude subito consapevole che un eventuale terzo set le sarebbe stato fatale. Il punteggio finale del tie-break è di 7 punti a 5.